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Persone con disabilità: gravi ritardi negli accertamenti

Dal sito di Superando.it riportiamo l'analisi di Carlo Giacobini sulla continua odissea degli accertamenti per l'invalidità civile:

Nell'ottobre del 2009 (circa sedici mesi fa) una Determinazione del presidente e commissario straordinario dell'INPS fissava le Linee Guida volte a stabilire una serie di nuovi procedimenti per il riconoscimento dell’invalidità civile.

Dal primo gennaio 2010, dunque, l'INPS  doveva avviare una procedura rivoluzionaria. Tutto doveva transitare su piattaforma informatica e telematica, con la possente, qualificata e centralizzata gestione dell'Istituto stesso.

Ebbene, a distanza di sedici mesi da quella prima Determinazione, il sistema si sta dimostrando tragicamente fallimentare, almeno per i Cittadini.

Giungono quotidianamente segnalazioni sempre più diffuse di pesanti ritardi nei riconoscimenti dell’invalidità civile e ancora oggi trascorrono parecchi mesi prima che il Cittadino, sottoposto a visita di invalidità, ottenga dall'INPS una risposta ufficiale.

Nel frattempo non può ricevere alcuna provvidenza, non può ottenere alcun beneficio, nemmeno sanitario, connesso alla sua disabilità, magari gravissima.
Dopo un anno di silenzi, o di entusiastici proclami, rispetto alla nuova gestione INPS, la verità inizia a venire a galla anche da parte degli stessi atti "ufficiali" dell'Istituto.

Alla fine del 2010, infatti, l'INPS si rende conto di non essere in grado di inserire nella poderosa macchina informatica la documentazione sanitaria delle visite effettuate...

Per questo le nuove procedure, nate con la promessa di una semplificazione per il Cittadino e con l'intento di limitare gli abusi, si stanno rivelando fallimentari e creano disagi enormi alle persone con disabilità e alle loro famiglie.

Un intervento che non aiuta queste ultime e che - certamente - non giova a stanare i cosiddetti "falsi invalidi".


Nel frattempo, dopo avere concluso 300.000 controlli sulle false invalidità, fortemente voluti dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti come "panacea del deficit pubblico", l'INPS si prepara ad altri 500.000 controlli entro la fine dell’anno prossimo.

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